SORRENTO: LUNA DI MIELE A SPESE DEL COMUNE PER IL DIRIGENTE DONATO SARNO A LOS ANGELES IN COMPAGNIA DELL’ADDETTO STAMPA CON BIGLIETTO PREPAGATO

SORRENTO: LUNA DI MIELE A SPESE DEL COMUNE PER IL DIRIGENTE DONATO SARNO A LOS ANGELES  IN COMPAGNIA DELL’ADDETTO STAMPA CON BIGLIETTO PREPAGATO

SORRENTO: LUNA DI MIELE A SPESE DEL COMUNE PER IL DIRIGENTE DONATO SARNO A LOS ANGELES IN COMPAGNIA DELL’ADDETTO STAMPA CON BIGLIETTO PREPAGATO

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Un amore passionale e travolgente sbocciato sui banchi di scuola, pardon sulle scrivanie della Casa comunale, ( l’esempio è stato seguito anche dal famoso topo d’ufficio) e seguito da un matrimonio da favola tra lo scapolo d’oro e la bella “cenerentola” assunta a regina. Mancava, il viaggio di nozze a completamento di una love story d’altri tempi.

L’occasione si presta per il gemellaggio con la Città americana di Dana Point in California ( a spese del comune per il marito), accompagnato dal fido Addetto Stampa a cui da presidente di Commissione ( Sarno), aveva rinnovato l’incarico scaduto a dicembre ed addirittura pagato il biglietto d’aereo al “semplice cittadino” prima dell’apertura delle “buste”, dalla responsabile dell’Uffico relazioni internazionali e dal Presidente del Consiglio comunale.

Le foto, pubblicate su facebook con immagini mozzafiato di luoghi d’incanto, sono più eloquienti di qualsiasi rapresentazione cinematografica.

Per le autorità locali il viaggio d’amore del dirigente Sarno, (ben sette giorni di “follie amorose”)a, a tempo determinato da una vita, ( nessuna disubbidienza ai voleri del Re è ammessa pena il trasferimento), e la vicenda dell’Addetto stampa in viaggio premio a spesa dei cittadini rientrerà nella routine quotidiana di abusi e illegitimità segnalate e mai perseguite ma, per gli Amministratori americani, apparirà certamente come  la solita scampagnata dei furbetti italiani, contrabbandata come gemellaggio turistico-culturale.

“Non ci resta che piangere”  ammoniva Massimo Troisi nel film del1984, vista l’immobilità della Segretaria Comunale, Candida Morgera e l’impunibilità di quanti sfruttando la propria carica pubblica, amministrano il Comune come un’azienda a conduzione familiare.

Eppure un comune a rischio commissariamento per la vicenda di Marco Fiorentino e per tutti gli abusi segnalati dal coraggioso Michelangelo Scannpieco e dai due rappresentanti di Associazioni territoriali contro il malaffare, Enrico Aprea e Francesco Gargiulo, dovrebbe mettere il freno a questa epidemia di delirio di onnipotenza che ha colpito i vertici del Palazzo.

Gaetano Milone

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